venerdì 29 luglio 2011

SHANGHAI 2011: IL SETTEROSA CHIUDE QUARTO

L'Italia va subito sotto di 5 reti. Ha, poi, la forza di recuperare portandosi a -1 ma a spuntarla, alla fine, sono le russe


Nella foto: Simona Abbate, giocatrice del Setterosa


Reti dell'Italia: Casanova 2, Bianconi 2, Miceli 1, Frassinetti 1, Abbate 1.

Italia da romanzo stevensoniano: lo strano caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde.
Quando l'interruttore si accende, le azzurre danno prova di grande, grandissima, maturità e carattere; non è da tutti riuscire a recuperare un 6-1 di svantaggio fino a portarsi sull' 8-7. Purtroppo quest'interruttore si è acceso troppo tardi e, di sicuro, resta l'amaro in bocca per questa sconfitta del tutto immeritata. Il livello delle prime quattro classificate in questo mondiale è altissimo; basti pensare che nel girone di qualificazione l'Italia ha battuto la Cina che a sua volta ha battuto la Russia, in semifinale, e proprio quest'oggi le russe battuto le azzurre. Non c'entra la matematica; non c'è proprietà transitiva che tenga quando si sfidano squadre di questo livello.
L'analisi dei telecronisti ai Failla e Postiglione è più che giusta: una grande Italia, un grande successo per il Setterosa, ma, è sotto gli occhi di tutti che, si poteva fare qualcosina in più.
Conti, ribadiamo ancora una volta, ha un grande merito: aver ricreato un ciclo, rendendo la nazionale italiana femminile competitiva ai massimi livelli mondiali. Per come dicemmo di campagna nel 2009, torniamo a dire per Conti: lasciamo lavorare il cittì in tutta tranquillità e, sicuramente, otterremo già nel futuro prossimo i frutti di questo lavoro.
Nota negativa: non metto in dubbio la buona fede e la grande professionalità dei direttori di gara, ma il rigore nettissimo non fischiato dallo statunitense Rotsart (è stata fischiata una espulsione alla Konukh sulla Casanova), in termini di risultato, è stato pesantissimo per noi (oltre al fatto che sul 2-0, invece di accorciare le distanze abbiamo subito il 3-0 delle russe).

I primi due tempi vedono il dominio russo ma Italia brutta da vedere; mai sfruttate le superiorità numeriche, troppi errori difensivi, poco movimento in attacco, la troppa esposizione alle controfughe avversarie. Italia che non riesce a giocare come vuole. La seconda frazione di gioco termina addirittura sul 6-1 per le giocatrici russe.

Sembra poter vincere a mani basse la nazionale di Kabanov, ma non ha ancora fatto i conti con l'altra nazionale italiana; quella vogliosa, quella combattiva, quella caparbia che tutti noi ben conosciamo. La terza frazione si apre, infatti, con due reti consecutive delle azzurre. A bersaglio vanno Bianconi con un gran tiro da 4 e la solita Frassinetti dal centro. Anche la Russia, però, con una doppietta si riporta avanti. Doppietta, dicevamo, messa a segno da Belyaeva. Ma tra le due reti della russa c'è il rigore trasformato da Bianconi in favore dell'Italia. Sull'8-4, altra espulsione non fischiata alle azzurre: Casanova guadagna fallo semplice da posizione di centroboa, il suo difensore, però, allontana platealmente la palla senza essere punita dalla coppia arbitrale con l'espulsione temporanea. Sul prosieguo dell'azione la Bianconi prova un alzo e tiro vincente dai 5 metri ma gli arbitri annullano la rete. L'Italia ci mette del suo sbagliando fraseggi con l'uomo in più, ma trova la forza di piazzare ben 3 reti consecutive con Casanova, Savioli ed Abbate.

Nel quarto tempo, nessuna emozione in particolare se non l'incrocio dei pali colpito da Elisa Casanova in superiorità numerica che, di fatto, spegne le speranze azzurre di andare a medaglia.

Brave comunque le ragazze di Conti che hanno reso durissima la vita alle atlete russe alle quali vanno fatti, sicuramente, i complimenti per quanto hanno fatto vedere. Bilancio positivo per il Setterosa con la consapevolezza di poter contare per il futuro su di un gruppo compatto, giovane, al quale questo mondiale ha regalato un bagaglio d'esperienza che, vedrete, ci sarà utile per la prossima stagione agonistica nella quale parteciperemo a due competizioni internazionali di spessore come gli europei e, soprattutto, le olimpiadi.

Gianluca Leo

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