giovedì 11 ottobre 2012

GIAN MARCO GUIDALDI CANDIDATO AL CONSIGLIO FEDERALE FIN

Gianmarco Guidaldi, Vice Presidente della nostra Associazione Giocatori di Pallanuoto, si candida come Consigliere federale in rappresentanza degli atleti.


Gianmarco, perchè questa decisione di candidarti?
"Perchè quotidianamente vivo il mondo della pallanuoto e percepisco sempre di più un malumore generale condiviso da tutte le componenti del nostro sport: atleti, società e tecnici".

Come ti spieghi il fatto che gli atleti, che dovrebbero essere i protagonisti assoluti di questo sport, finiscono per diventare una componente marginale?
"Fatico a spiegarmelo. Ci sono tantissimi atleti ed ex atleti che potrebbero fornire un notevole contributo grazie alla loro esperienza".

Ma quest'anno, voi dell'AGP, rappresentati degli atleti, avete partecipato a riunioni pre-campionato con società, arbitri e federazione?
"Assolutamente no. Nessuno di noi è stato invitato e mi risulta sia lo stesso anche per l'Associazione Tecnici".

Perchè qualcuno fa finta che questa Associazione Giocatori non esista?
"Probabilmente è più comodo. Ma non è così; l'associazione è ben rappresentata e le due nazionali ne sono la riprova. Inoltre il nostro ufficio legale gestisce un'enorme mole di lavoro, assistendo un gran numero di atleti, anche di campionati minori e giovanili".

Quali progetti hai in mente per la Fin in caso di una tua elezione?
"Voglio essere effettivamente un punto di riferimento per categoria degli atleti, cosa che attualmente non avviene. E poi, vorrei aprire un grande tavolo di confronto su quelli che sono i miglioramenti da apportare alla pallanuoto".

Quali aspetti devono assolutamente essere rivisti attualmente?
"Ce ne sono tantissimi. Il più importante è quello di rendere più appetibile il prodotto pallanuoto. Abbiamo delle nazionali vincenti, cosa che non accadeva da anni e non sappiamo cavalcare l'onda generata da queste vittorie: i campionati sono poco seguiti e lentamente sprofondano. insomma, c'è la necessità di dare una svolta importante".

Parliamo di problemi, ad esempio quello dello svincolo. Cosa non va nelle norme attuali?
"La questione dello svincolo è molto delicata. Ritengo giusto che le società ricevano un indennizzo per la "formazione" dell'atleta, ma credo che la norma attuale sia assolutamente inappropiata. Basta guardare le cifre degli indennizzi: assolutamente fuori mercato vista la crisi economica mondiale. Inoltre, il periodo di due anni che intercorre tra la richiesta di svincolo e l'ottenimento dello stesso è molto penalizzante per gli atleti".

Altro problema: i campionati giovanili. Cosa va fatto, allora, per migliorarli?
"Innanzitutto, una revisione delle date. E' inammissibile che le finali scudetto vengano svolte a Settembre, e non solo per una questione fisica dei ragazzi impegnati. Infatti, ce ne sono alcuni che hanno dovuto altare quasi 20 giorni di scuola, che, secondo me, deve continuare a svolgere un ruolo di primissimo piano. Il nostro è uno sport che anche ai massimi livelli non offre garanzie, ed è impensabile che l'istruzione sia messa in secondo piano rispetto ad una finale giovanile".

Ultima considerazione. Proiettandoti nel futuro, come speri che sia la pallanuoto del domani?
"Spero sia spettacolare, con spalti pieni ad ogni partita, con atleti delle nostre nazionali presenti in pianta stabile in programmi tv, radio e sulle pagine dei quotidiani nazionali e locali. Ma se siamo nelle mani dei soliti noti, poco al passo con i tempi e con poche tecnologie di comunicazione, rimarrà un'utopia. Per questo credo sia giunta l'ora di cambiare rotta, per provare un rilancio che il nostro sport merita".
Gianluca Leo


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