mercoledì 3 agosto 2011

FELUGO: "CHE GIOIA SALIRE SUL TETTO DEL MONDO"

Intervista al Vice Capitano del Settebello, Maurizio Felugo, Socio Fondatore di AGP.


Nella foto: Maurizio Felugo


Maurizio, come ci si sente ad essere Campioni del Mondo?
"E' un'emozione incredibile. Dopo tanti sacrifici e tanto lavoro è il giusto premio per una nazionale che ha dimostrato, ancora una volta, di avere grandi qualità. Noi dalla Cina non ci siamo minimamente resi conto di quanto stava accadendo in Italia; non pensavamo di essere fermati per strada e di essere riconosciuti anche da chi non ha mai avuto a che fare con la pallanuoto. E' indescrivibile".

Ma in quei 5 secondi, gli ultimi 5 secondi della finale, in cui avevi il possesso della sfera mentre il cronometro scorreva a cosa hai pensato?
"C'è stato un episodio divertentissimo: al tiro di Prlainovic che va fuori, Stefano (Tempesti) la prima cosa che fa è passarmi la palla dopo che era trascorso qualche secondo. A cinque secondi, non so se si vede nelle immagini, Dani Fiorentini nuota verso di me per abbracciarmi; nel casino generale, vedendo solo tanti schizzi d'acqua, ho pensato che fosse un avversario ed ho cercato addirittura una specie di dribbling per proteggere il pallone. Poi quando ho sentito il fischio della sirena è stato il massimo".

Quando vi siete resi conto che questo mondiale lo si poteva portare a casa?
"Mah, noi eravamo a conoscenza dei nostri mezzi e dei nostri punti di forza. Abbiamo giocato partita dopo partita con il solo obiettivo di non perdere mai. Sapevamo comunque che potevamo far bene anche perchè in due anni siamo riusciti a giocare ben 3 finali (otto nazioni, world league, europeo) e non è cosa da poco".

Un percorso iniziato con Sandro da Roma 2009, nonostante l'undicesimo posto. Da allora ad adesso cosa è cambiato in questo gruppo?
"Guarda, io penso che già qualcosa di buono si era visto a Roma. Quel mondiale ci andò storto perchè psicologicamente perdemmo con Serbia ed Usa nel girone e quindi affronti la competizione con un'altra testa. Probabilmente è perchè Sandro (Campagna) sedeva da poco sulla panchina dell'Italia e non aveva avuto il tempo necessario per farci assimilare al meglio meccanismi e movimenti che ci hanno poi portato dove siamo adesso. Dalla finale vinta lo scorso anno nell'otto nazioni a Siracusa contro la Germania è stato un crescendo: quattro finali in due anni, coronate con la medaglia d'oro in quel di Shanghai".

Che rapporto ha Sandro Campagna con voi giocatori?
"Personalmente Sandro è stato il mio primo allenatore in nazionale giovanile con il quale ho vinto tanto in campo internazionale. Mi conosce da quando avevo 17 anni, quindi posso lasciarti immaginare quale sia il mio rapporto con lui. Ma, in generale, con il gruppo Sandro si è sempre comportato da allenatore e da amico. Un grande tecnico, con una personalità vincente ed un perfezionista".

Hai più volte dedicato la vittoria al tuo amico Andrea Mangiante, assente dai campi di gioco per fatti che conosciamo. La squalifica di Andrea terminerà ai primi di Luglio 2012, un mese prima delle Olimpiadi. Potrebbe l'incubo di Andrea tramutarsi in una bella favola?
"Secondo me un giocatore come Andrea Mangiante è capace, grazie alle sue doti tecniche ed umane, di recuperare due anni di inattività in un solo mese. Io non so cosa accadrà, ma posso soli dirti che Andrea ha ancora tanto da vincere e la sua carriera pallanuotistica non terminerà assolutamente qui".

Tanti complimenti da giocatori stranieri alla nazionale italiana ed alla Serie A1, campionato nel quale militano tutti e 13 i giocatori azzurri a differenza di Serbia, Croazia, Ungheria, Usa e Montenegro.
"Guarda, io credo che adesso dobbiamo guardare al futuro. Basta lamentarsi sempre di cose passate. Il campionato di A1 Maschile quest'anno è stato ricco di grandi squadre come la Pro Recco; il Savona, che ha vinto la finale di Coppa Len con ben 8 reti di scarto; il Posillipo, che ha disputato un'ottimo campionato e che si è rinforzato maggiormente per il prossimo anno. Quindi è oggettivo il fatto che in Italia ci siano 3/4 squadre di alto livello che possono competere in Europa e tanti giocatori italiani che possono competere con campioni stranieri. Il Mondiale di Shanghai  ha dato conferma di tutto ciò che dico".


Mauri, ma allora è proprio vero che AGP porta bene: dopo soli due mesi in cui gli atleti del Settebello hanno aderito all'iniziativa si è saliti sul tetto del mondo.
"Ma certamente che AGP ha portato bene, anzi benissimo visti i risultati. E' un'ottima iniziativa che sta dando i suoi frutti e sta ampliando il nostro bacino d'utenza. Abbiamo un sito (www.assopn.it) dove compilare il modulo d'iscrizione per associarsi ed un blog ufficiale (www.assopn.blogspot.com) che ci tiene sempre aggiornati su ciò che accade nel mondo AGP, sempre ricco di interviste ai nostri associati e di eventi come il riuscitissimo "Hand Riviera Cup". Adesso noi dell'AGP, la Federnuoto, i giornalisti, le varie associazioni e la lega, dobbiamo remare in un'unica direzione per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa vittoria azzurra che può suscitare interesse mediatico nell'intera nazione. Dobbiamo adoperarci tutti affinchè la pallanuoto possa risorgere ed ampliare la propria visibilità. E ad essere sincero, sono sicuro che ciò accadrà perchè questa vittoria è stata davvero molto importante per il nostro movimento".

Ti lascio con un ricordo...lo scorso anno prima degli europei ci sentimmo e pronosticai un tuo goal in finalissima, ai supplementari, sul punteggio di parità, che avrebbe regalato la vittoria alla nazionale italiana. Ho sbagliato solo la competizione, perchè poi al mondiale di Shanghai è andata esattamente così...
"(Ride) Si, mi ricordo perfettamente. E' andata proprio così, incredibile. Se non erro ti risposi che se fosse andata come dicevi tu avrei potuto anche smettere ed è stato quello che ho pensato al fischio della sirena in finale con la Serbia (Ride). Ma c'è ancora tanto e tanto da fare sia con la Pro Recco che con la Nazionale".

Gianluca Leo

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